Cos’è che conquista nella danza del ventre?

La maggior parte delle donne che si avvicinano alla danza orientale lo fanno mosse dalla curiosità, da una specie di richiamo irresistibile che sperimentano la prima volta che vedono una danzatrice muoversi sulle note della musica araba, o dalla indimenticabile esperienza di una lezione di prova.

Ma cos’è che attrae così tanto, in questa danza? Quali corde nascoste riesce a toccare nella psiche femminile, quali desideri inconsci risveglia?

Anzitutto c’è un mondo di  suoni e colori che attrae irresistibilmente, nella danza orientale.

Ci sono i costumi colorati e luccicanti, le monete che suonano e che, insieme agli strumenti a percussione, scandiscono un ritmo che riproduce i nostri ritmi fisiologici, primo fra tutti il battito cardiaco. Così le melodie fluide dei fiati e degli strumenti a corda richiamano il flusso sanguigno e i tanti flussi energetici che si irradiano dal centro del nostro corpo.



E dov’è questo centro? Nel “ventre”, appunto, in quella zona quasi magica tra pube, tratto sacrale della colonna e ombelico, un triangolo in cui si concentrano diverse funzioni fisiologiche fondamentali per la donna, e dove la nuova vita che nasce trova il suo primo posto nel mondo.

Ancient Bellydance La danza orientale

Ancient Bellydance La danza orientale

I movimenti sinuosi dei fianchi, del busto, del ventre e delle braccia, in quella che viene chiamata anche “danza serpentina”, risvegliano un modello di femminilità morbida e flessuosa, piuttosto lontana dall’immagine femminile proposta dalla società contemporanea, molto muscolare e scattante. La donna che apprende i movimenti sinuosi della danza orientale sente di riavvicinarsi a una sorta di femminilità originaria, legata al concetto di terra-madre.

Allo stesso tempo, gli scatti dei fianchi e del busto, l’elemento marziale che può affiorare in alcuni passi di questa danza, come i saltelli saidi, insieme allo “scarico energetico” che avviene nelle vibrazioni, riportano alla luce un tratto combattivo e guerriero che, tanto quanto l’elemento femminile primigenio, si è perso nella società contemporanea, dove la donna è spesso relegata al ruolo di “brava ragazza” che ascolta, non alza mai la voce, non perde il controllo di sé.


DERVISCI La danza orientale

DERVISCI La danza orientale

Perdere il controllo”, come può avvenire ad esempio nella danza rotante, fa il paio, nella danza orientale, con avere un controllo perfetto di ogni muscolo del proprio corpo: tra i benefici fisici di questa danza c’è proprio quello di allenare tutte le fasce muscolari, anche quelle che non si adoperano mai nella vita quotidiana, e che non vengono sollecitate da nessun tipo di sport.

Va da sé che il controllo perfetto del proprio corpo, unito al controllo del respiro e a una corretta postura che recupera gli squilibri della colonna vertebrale, aiuta anche un contatto più profondo con la psiche e con i suoi desideri, le sue esigenze e le sue paure.

Guardarsi allo specchio, indossando un costume che lascia la pancia scoperta ed evidenzia i fianchi, aiuta a far pace con il proprio aspetto fisico, specialmente in quei periodi di transizione e trasformazione nella vita di una donna, quali la pubertà, la gravidanza e la menopausa.

Il corpo diventa protagonista della danza e la danza migliora mano a mano che la donna accetta e si prende cura del proprio corpo, che nello spazio circolare (e ciclico) della lezione di danza vive liberamente, lontano dai condizionamenti della società.


Il corpo, d’altro canto, si rimodella grazie alla danza e la donna ritrova, nel confronto costante con le altre donne, il piacere di esprimere se stessa e le proprie emozioni attraverso il corpo, in un modo artistico e simbolico, al riparo dalle strumentalizzazioni del corpo femminile tipiche della società dei mass media.

 

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