“Il Tempio di Gaia”, un esercizio-gioco-interpretazione di danza del ventre

A tutte le insegnanti ma anche le allieve di danza del ventre oggi proponiamo Il Tempio di Gaia, un esercizio-gioco-interpretazione di gruppo ideato da Marika Suhayma.

“Ho creato questo esercizio per le insegnanti di danza orientale che amano andare oltre la tecnica e vogliono donare alle loro allieve qualcosa di più profondo. Mettendo insieme i miei studi in teatro, la conoscenza del mondo spirituale e la condivisione della danza, nasce questo esercizio a cui non avevo dato un nome, finché durante un tour in America con il mio gruppo Le Lune D’Oriente, le nostre allieve americane lo hanno nominato “Il tempio di Gaia” e così ho trovato un nome perfetto per questo esercizio!”

il-tempio-di-gaia-ladanzaorientale

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Come si svolge?
L’insegnante sceglie tra le allieve due donne, che saranno le custodi del tempio di Gaia.
Alle custodi viene dato un velo (è preferibile un velo in chiffon rettangolare, piuttosto che uno in organza o scintilla perché più pesante e adatto): un unico velo per due allieve, che dovranno tenerlo ognuna per un capo (un po’ come quando si piegano le lenzuola grandi in due ). Sembra difficile ballare in due con un solo velo, ma è incredibile quante cose si possono fare! Provare per credere!

il Tempio di Gaia - ladanzaorientale

il Tempio di Gaia – ladanzaorientale

Le due allieve col velo si pongono al centro della stanza (in questo esercizio è vietato usare lo specchio) e danzano con il loro velo. Davanti a loro le altre allieve si mettono in fila. Dietro a loro simbolicamente sta il Tempio di Gaia, quindi il velo con cui loro stanno danzando, rappresenta una porta simbolica, per entrare nel Tempio della Dea Madre.
La fila delle aspiranti sacerdotesse della Dea, è guidata dalla capofila, che esegue dei movimenti semplici, che possono essere seguiti dal resto della fila (come movimenti delle braccia e del bacino lenti) e quindi tutta la fila forma un coro che danza all’unisono.



Al segnale delle custodi del velo (per me è quando le due donne fanno volare il velo in alto, ma può essere qualsiasi altro), la capofila si infila sotto il velo (ovvero la porta) e qui danza, sotto il velo, per la Dea. Nel frattempo, la seconda che era in fila, prende il suo posto come capofila e guida le altre nel coro. Le custodi del velo, danzano intorno alla donna che sta sotto il velo, possono girarle intorno, chiudendo il velo a bozzolo intorno a lei, possono mettersi a terra, per far tendere il velo sopra la sua testa, possono inventare e interpretare il loro incitamento alla donna che sta danzando per la Dea. Dopo la sua breve interpretazione l’allieva passa oltre la porta, e si ritrova nel Tempio di Gaia. E così via fino alla fine della fila, le donne che sono già passate e attendono nel tempio, improvvisano delle danze di accoglienza alle nuove venute.

il tempio di Gaia - ladanzaorientale

il tempio di Gaia – ladanzaorientale

A cosa serve questo esercizio?
Serve ad utilizzare lo strumento del velo in modo diverso, il velo è tenuto da due allieve, e non da una, quindi va condiviso, e nel girare e muoverlo, bisogna assecondare e anticipare i movimenti della compagna, usare un solo strumento in due è un ottimo collante di gruppo. Anche l’allieva che si trova sotto il velo, ha un modo inedito di usarlo, perché ha le mani libere, ed ha una protezione sotto la stoffa, che può aiutare le più timide ad esternare quei movimenti che trattengono in sé.



Serve a capire il significato della danza corale, dove tutte guidano, e nessuna è protagonista, e dove non si deve copiare l’insegnante ma creare il movimento per conto proprio.
Serve a pulire i propri movimenti, perché la capofila del coro, dovrà, per il bene del coro, fare dei movimenti il più decifrabili possibile, puliti, lenti, e ripeterli senza cambiare subito movimento, per dare proprio l’idea di un solo corpo che danza.
Serve a vedere la danza al di là dell’aspetto tecnico, cercando di immedesimarsi in quello che era un tempo una disciplina sacra, che nasceva dai gesti della vita quotidiana.
Inoltre è un ottimo metodo per fare improvvisare le allieve che hanno paura a farlo, perché si crea un’energia davvero particolare, e non c’è lo specchio a giudicare.
Ovviamente l’esercizio così come è stato pensato e creato da me può essere arricchito a seconda della propria fantasia.

scritto da  Marika  Suhayma



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